"Bella
è, ancora oggi, la vita a Modica. Città grande e spaziosa e insieme intima e
segreta, Modica cresce a grappolo sulle rocce e sulle grotte seguendo una
strada sinuosa, come a spirale. Il cuore è la grandiosa chiesa di San
Giorgio, la cui facciata è ritta come una torre e insieme soffice come una
torta. La vediamo da ogni punto: dal Palazzo Giardina con una spaziosa terrazza
e poi dal mirabile Palazzo Napolino. Tra le mura della città senti ancora la
voce di Quasimodo, il poeta che partì da una piccola casa, oggi riarredata e
custodita da Valeria Lentini, per arrivare a parlare della Sicilia in tutto il
mondo. Ma il tempo qui non si è fermato: riparato nella sua casa scrive oggi
Franco Antonio Belgiorno, descrivendo le estasi di questo luogo straordinario.
E c'è poesia non solo nella letteratura, ma anche nella produzione di dolci e
cioccolate, su ricette antiche con sapori insperati. Così troviamo animate, per
una festa senza fine, le pasticcerie di Modica: Di Lorenzo, Bonajuto e Iacono,
che preservano i sapori in carte colorate che saranno piaciute a Giuseppe
Tornatore. L'incanto e la vita continuano nella notte a Villa De Naro Papa,
integra negli arredi e magica nel giardino, teatro di musiche zigane, arabe e greche,
spagnole. Così lasciamo Modica con molto rimpianto e molte cioccolate."
Così Vittorio Sgarbi, noto critico d'arte, ha
descritto questa sorprendente città ricca di tradizioni, sapori, storia e arte.
In questo modo evidenzia le peculiarità che, soprattutto negli ultimi anni,
attraggono migliaia di visitatori da tutto il mondo: il Barocco, il cioccolato,
le influenze delle diverse culture..
Sulla sinistra Duomo di S. Giorgio, sulla destra cioccolato tipico modicano con cannella e peperoncino |