Modica

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giovedì 19 novembre 2015

Modica - 1st day




  La città dalle cento chiese 

“Quante campane c’erano a Modica allora? Per nozze, battesimi, compiete, angelus, ma soprattutto per funerali, quanto si moriva a Modica, si sentiva ogni mezz’ora, senza che nessuno riuscisse a turbarsene, scoppiare come un tuono nell’aria, l’argentino, incoraggiante din-don della morte (….). Erano più o meno cento le chiese di Modica e altrettanti i campanili da San Pietro a San Giuseppe, al Gesù, cento chiese, ognuna col suo alito di devote impastato nella calce come si attacca a una tuta l’odore di un sudore operaio. Chiese d’un bel barocco carnale, con tonde diritte colonne, chiese con cupole, cupolette che, se ai miei amici ricordavano le forme di mostarda calda nelle crete di Caltagirone, in me sobillavano un’altra, più commovente similitudine: i luminosi seni di lei, dietro i bottoni del corpetto allacciato solo a metà…"
Gesualdo Bufalino - Argo il cieco



Modica - Centro storico


Per visitare la città di Modica è necessaria una sostanziosa colazione... Quale luogo più adatto se non la "Pasticceria Di Lorenzo" che dal 1975 offre i migliori dolci della zona? Una fresca granita di gelsi accompagnata da una brioche è la carica necessaria per affrontare la prima parte della giornata!
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Granita di gelsi con brioche

Proseguendo da lì verso il centro è possibile ammirare le due più famose chiese, riconosciute dall'UNESCO come Patrimonio Mondiale dell'Umanità, ovvero il Duomo di San Giorgio, patrono della parte alta della città, la chiesa di S. Pietro e quella di san Nicolò inferiore.


Duomo di San Giorgio

Il duomo, monumentale esempio dell'arte barocca siciliana risalente all'Alto Medioevo, sarebbe poi stato distrutto dagli Arabi, durante un loro attacco, nell’ 845.
Fu ricostruito nel dodicesimo secolo grazie a Ruggero il "Normanno".
Negli anni successivi i terremoti del 1613 e del 1693 colpirono l'intera fascia sud-est della Sicilia, la Val di Noto.
La maestosa ricostruzione fu affidata al celebre architetto siracusano Rosario Gagliardi, già autore del San Giorgio in Ragusa. Dal 1738 è una chiesa a "cinque navate" ospitante gli affreschi degli "eventi del Vangelo e della vita di S. Giorgio", realizzato da Girolamo Aliprandi nel 1513, conosciuto come il Raffaello di Sicilia.
Degni di nota sono infine la "meridiana pavimentale", il "tesoro" della chiesa contenente la "Santa Arca", con le reliquie del Santo e l’imponente scalinata, unica in tutta la sicilia, di 250 scalini, realizzata nel 1818 dal Gesuita Francesco di Mauro





Chiesa di S.Pietro

Sempre sul Corso, nel  cuore della città bassa, si erge la chiesa di San Pietro (1300), patrono di Modica Bassa, ricostruita in seguito al celebre terremoto del 1683 ed oggi considerata al pari di San Giorgio. Dell’edificio seicentesco rimane, all’interno, la Cappella dell’Immacolata, attualmente sacrestia, dove è ancora leggibile la data 1620. Preceduta da una elegante scalinata con statue dei dodici apostoli, la chiesa si sviluppa sulle fondamenta della precedente seicentesca. Si tratta di una struttura basilicale a tre navate, sostenuta da colonne con capitelli corinzi. La navata centrale è decorata con scene dell'Antico Testamento, nelle laterali si possono ammirare opere quali la "Madonna di Trapani" di Pisano o il policromo "San Pietro e "il paralitico", di Paolo Civiletti. Si tratta di un vero e proprio gioiello siciliano: a partire dalla facciata con una superficie piana resa elegante dalle lesene diamantate del primo ordine alla minuta decorazione del finestrone centrale, dalle volute di raccordo a motivi floreali alle statue nella cuspide, dal maestoso organo agli stucchi ottocenteschi; l’abside è resa monumentale dalle colonne binate con una impaginazione ancora seicentesca nel disegno, dall’urna reliquiaria in argento datata 1643 alla scultura lignea policroma dell’Immacolata…una tappa imperdibile per coloro che attraversano la via principale della città bassa.

Chiesa di San Pietro



Chiesa di san Nicolò inferiore

A fianco alla chiesa di San Pietro e alla scalinata che conduce verso il Castello, un anonimo ingresso dà l’accesso a un vero e proprio gioiello di architettura rupestre: la piccola chiesa di San Nicolò inferiore, affacciata sulla piazzetta Grimaldi e scoperta casualmente nel 1987.
Si tratta della costruzione più antica di Modica, un reperto tardo-bizantino databile intorno all’XI come testimoniano le icone absidali. All’interno, la rappresentazione della Mater Domini di Modica, la meglio conservata tra tutte quelle note,  è una manifestazione pittorica lampante dell’epoca tardo-normanna e sveva. Questa rappresentazione dimostra, inoltre, la persistenza iconografica del tipo di tradizione bizantina fino al ‘400 e oltre. Lavori di scavo hanno inoltre portato alla luce, a livello del pavimento, una serie di tombe ancora in gran parte inesplorate, l’esempio meglio conservato di un’architettura rupestre di origine bizantina che ha impegnato per secoli la Sicilia.

Affresco della chiesetta rupestre di San Nicolò inferiore


Chiesa del carmine

Un’altra chiesa degna di nota è la Chiesa del Carmine con annesso il convento. Della struttura originale, risalente al XVI sec., non resta che il portale gotico. All’interno, nell’unica navata, è possibile ammirare i dipinti ed un altare ligneo scolpito con stucchi. 


Interno Chiesa del Carmine




Catello dei Conti

Si prosegue visitando l’antico Castello dei Conti con il ponte levatoio. Situato su uno sperone, a punta triangolare di due depressioni terrestri, il castello è il risultato di una stratificazione di insediamenti e strutture che si sono succeduti nel corso dei secoli. 
Un sito di grande importanza archeologica, con una splendida vista sulla città.



La giornata si conclude con una cena presso "L'Osteria dei sapori perduti", in pieno centro storico, quasi di fronte al Teatro Garibaldi, in uno dei più antichi palazzi nobiliari della Contea.



Teatro Garibaldi


Per gli appassionati di musica, propongo inoltre un'ultima tappa: il teatro Garibaldi. Si tratta di un piccolo teatro che risale al 19 ° secolo, un luogo rappresentativo della identità culturale e artistica.

Teatro Garibaldi

Per digerire la cena sicuramente abbondante, consiglio una passeggiata sul Corso per ammirare le numerosissime chiese e i palazzi by night.

Chiesa di S.Pietro








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