Tra
cultura e gusto
"Sentieri
velati da un tratto di eterno:
basole fra scorci di storica passione;
a passi tardi rinvengo in cor mio
nascituro sguardo che soave m’attrista."
basole fra scorci di storica passione;
a passi tardi rinvengo in cor mio
nascituro sguardo che soave m’attrista."
Salvatore
Quasimodo
Iniziamo la giornata con un giro nel centro storico della città e raggiungiamo Modica Alta grazie al trenino, utile per le famiglie con bambini piccoli. A bordo è possibile ammirare le bellezze barocche illustrate da una comoda guida registrata.
La meta successiva è la
casa-museo di Salvatore Quasimodo, nato
nella città della Contea nel 1901, grande
poeta insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1959.
Salvatore Quasimodo |
La
casa del poeta presenta ancora oggi l'arredamento originale.
Interni della dimora di S.Quasimodo |
Altro nome di spicco della cittadina siciliana è “Tommaso Campailla” al quale è dedicato il museo omonimo.
Inserito di recente nel Registro delle Eredità
Immateriali di Interesse Locale, il museo si trova in una struttura del
XVII sec., in origine l’ospedale della città ed oggi divenuto
Sifilicomio Campailla, centro di primaria importanza per la cura della sifilide
grazie alle stufe mercuriali, chiamate “Botti”, ideate dal medico e filosofo
modicano Tommaso Campailla.
Suggerisco infine una visita obbligatoria al Museo del cioccolato di Modica, inaugurato il 16 aprile 2015 e
allocato nella prestigiosa sede del Palazzo della Cultura in Corso Umberto
I, che propone un evocativo itinerario dedicato al Cioccolato, protagonista
dell'inedito memoriale che attesta la presenza di cioccolatieri a Modica.
Come si potrebbe quindi lasciare il Palazzo senza
visitare il Museo Civico della cittadina trasferito dal 2005 all’interno? Un
vero gioiello per appassionati o per coloro che vogliono conoscere l’excursus
storico della zona. Il Museo Civico di Modica fu istituito nel
1984 nel Palazzo dei Tribunali della
città omonima grazie ai materiali prevalentemente archeologici raccolti da
Franco Libero Belgiorno nel territorio ibleo tra gli anni ‘50 e ’60 del
‘900. Questi ed altri reperti fossili e archeo-zoologici rinvenuti nel
perimetro urbano in seguito a lavori stradali eseguiti nella parte alta della
Città, in Piazza Santa Teresa e nei pressi della Fontana di San Pancrazio o
della Grotta Lazzaro sono i “pezzi forti” del museo. Successivi scavi effettuati a Treppiedi contribuiscono ad
incrementare il nucleo archeologico delle collezioni insieme ad altri materiali recuperati nel corso di ricognizioni subacquee effettuate
lungo il litorale di Ciarciolo.
Il museo è oggi suddiviso in diversi settori: uno di
questi è esclusivamente dedicato alla città di Modica. I reperti fittili
testimoniano l’utilizzo continuativo del territorio ibleo fin dall’età
preistorica fino all’età medievale. Tra i più importanti si annovera la preziosa statuetta in bronzo raffigurante
Eracle, ritrovata nel ’67, oggi simbolo e vanto del museo.
L’ex convento dei “Mercedari”, tuttavia, rivela
ancora una sorpresa: all’interno ospita oggi il Museo Ibleo delle Arti e
Tradizioni Popolari, realizzato dall’associazione culturale Serafino Amabile
Guastella e aperto al pubblico nel 1978. Visitando le sale si
possono rivivere le tradizioni artigiane e contadine della Contea di
Modica toccando con mano attrezzi originali, arredi e suppellettili, simboli
veri e propri dei laboratores della cittadina: dallo scalpellino al falegname,dal
picconiere al barbiere, dal sarto al cordaio, dall’aggiustapiatti al lattoniere,
dal calzolaio al fabbro… Un salto nel passato per rievocare i lavori di un
tempo: un autentico documento reale di vita e delle attività del passato di
Modica.
http://www.modicaonline.com/avvio/Museo_etnografico.htmMuseo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari |
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